Vini Secondo Marco, secondo le sue regole

10 aprile 2016 - Azienda Agricola Secondo Marco

Quando si parla di vino e di realtà agricole a conduzione famigliare arriva l’inevitabile momento in cui il figlio capisce che deve intervenire e prendere il posto di chi lo ha preceduto e, nel bene o nel male, si rischia di assistere a scene sinistre. Si veda il caso di acquisti di terreni lontano dalla tenuta principale da parte degli eredi per evitare di ritrovarsi con i trattori senza ruote. Si é secondi, ma liberi di sperimentare i nuovi procedimenti che l’innovazione e la tecnologia hanno introdotto anche nel mondo agricolo.
Questo momento è arrivato anche per Marco Speri, capitano della Secondo Marco, il quale comanda secondo le sue regole ed entusiasmo l’azienda di famiglia nel centro della Valpolicella Classica.





Arrivare alla tenuta e partecipare alla presentazione di una azienda di questo tipo, ricca di carattere e personalità è certamente un’esperienza che arricchisce e conferma quanta mole di lavoro ci sia dentro un calice di  vino. Icasticamente dico che ogni anno con la vigna è come avere a che fare con una donna che seppur “di polso”  necessita sempre di attenzioni e di cure. Non sono ammesse distrazioni, non è bene farsi cogliere impreparati dai cicli, dalle nebbie, dai virus di stagione e dagli sbalzi ormonali, o termici, a seconda della chiave degustativa che si è scelto di usare in questa lettura.






Con il tempo, solo l’osservazione del comportamento della vite rende possibile la conoscenza di un territorio, delle sue sfaccettature, dei pregi, dei difetti, dell’evoluzione e delle reazioni nei momenti di fioritura, di pianto, di riposo e di risveglio. In questo contesto Marco Speri esprime nei suoi vini l’ esperienza appresa in prima persona ed estrapola il meglio da ciò che il suo territorio gli da e che ho avuto il piacere di conoscere insieme alla rete vendita della Sagna S.p.A. e ad altri giornalisti del settore.






Ogni tanto di fronte a qualche calice la mente entra in modalità epoché, il pensiero si ferma e si libera da preoccupazioni e pregiudizi, diviene uno spettatore che non si cura del nome, della materia ma analizza, riflette e gode di ciò che ha scoperto.
E’ certamente il caso dei vini di  Marco che in cantina mostra fiero le vasche in acciaio in forma tronco conica  e quelle in cemento impiegate per i processi di fermentazione delle uve.







Dei vini assaggiati nello splendido salone di degustazione quelli che hanno segnato il palato e che si possono trovare nelle migliori enoteche e ristoranti sono:








- Valpolicella Doc Classico Superiore Ripasso 2012: l’uvaggio è composto da uve Corvina 60%, Corvinone 25%, Rondinella 10% e il 5% rimanente da altre uve autoctone. Dopo 2 settimane di macerazione delle bucce,  il vino riposa per 12 mesi in botti da 50 HL per 6 mesi in botti da 7 HL e 6 mesi  in bottiglia. Il colore è rosso rubino carico con profumi che spaziano dalla ciliegia marasca alla prugna secca con punte di spezia. In bocca la freschezza stende la fibra tannica ed astringente in un finale asciutto e fruttuoso pertinente al naso. Un vino pulito e tangente che invita la beva e richiama i piatti della tradizione territoriale.










- Amarone della Valpolicella DOCG Classico 2010: l’ uvaggio è composto da uve Corvina 45%, Corvinone 45%, Rondinella 5% e il 5% rimanente da altre uve autoctone. Grazie alla vendemmia manuale si selezionano i migliori grappoli e dopo il loro successivo appassimento di circa 120 giorni e la macerazione di 45 giorni circa sulle bucce il vino riposa per 3 anni e 6 mesi in botti da 50 HL e un ulteriore anno in bottiglia. Il colore è rosso rubino intenso,  il naso richiama la confettura ed il tabacco. In entrata si percepisce un manto sapido,  lievemente pungente che diviene setoso ed elegante con retrogusti caldi e dolci.



Bendetto Speri se in un tempo non troppo lontano si è stupito “da mani in testa” per qualche scelta azzardata del figlio Marco sono certa che oggi può ritenersi soddisfatto ed orgoglioso per il livello qualitativo  che i vini hanno raggiunto, capaci di riflettere la tradizione senza accecare con l' innovazione.


Dopo la visita la memoria gustativa aveva bisogno di un richiamo. Grazie a Marco, quello dell'Enoteca Degustibus per il Ripasso.










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