RICERCA
ETICHETTE INTELLIGENTI PROTAGONISTE AL VINITALY 2011. LA CAMERA DI COMMERCIO DI TORINO VALUTA LA PERCEZIONE DELL’USO DELLA TECNOLOGIA COME SUPPORTO NEL SETTORE AGROALIMENTARE
Introduzione
Qualità,
provenienza, origine dei prodotti certificata e garantita sono parole che negli
ultimi anni hanno acquisito una crescente importanza per richiamare
l’attenzione del consumatore. Le morti causate dalla mancanza di controlli
adeguati avvenute nel 1986 per la
presenza dì elevate dosi di metanolo nel vino dell’azienda vinicola “
Ciravegna” e il più recente caso della “mucca pazza “, han portato
all’emanazione nel 2002 del Regolamento CE n. 178/02.
Dal 2005 si è di fatto introdotta l’obbligatorietà della rintracciabilità per
tutti i soggetti partecipanti alla filiera alimentare. Tale disposizione
normativa consente di ricostruire e seguire l’intero percorso di un alimento
utilizzato per la realizzazione e movimentazione del prodotto lungo tutte le fasi della produzione,
trasformazione e distribuzione.
In questo nuovo scenario ricco di nuove necessità e
opportunità i produttori sono chiamati a compiere un nuovo sforzo per garantire l’autenticità
dei loro prodotti a un consumatore moderno che analizza sempre più attentamente i
dettagli prima di conferire l’appellativo di
prodotto di qualità.
La maggiore predisposizione del consumatore ad apprendere
la storia dei prodotti sorta negli
ultimi anni, aiuta a comprendere da un lato l’evoluzione delle esigenze e
dall’altro quali sono i prodotti che meritano di essere acquistati a un prezzo
più elevato per il valore da essi
conferitogli.
Gli strumenti fruibili per comunicare il livello
qualitativo appaiono oggi come un anello
di congiunzione tra un mondo fatto di tecniche manuali ,tradizionali e di
antichi saperi e un mondo che, nonostante il circolo vizioso
dell’iperconsumismo e la sua frenesia, richiede la trasparenza delle informazioni.
Sono quindi le soluzioni ICT (Information and Communication Technology)
che diventano la linfa vitale per generare tale processo.
Gli applicativi
studiati per sviluppare sistemi di “etichettatura intelligente” ospitanti quella
mole di informazioni che si vogliono condividere con quanti più soggetti
possibili sono i codici a barre bidimensionali (barcode 2D) e il sistema di
identificazione a radio frequenza RFID.
L’evoluzione del codice a barre presente oggi
su tutti i prodotti venduti nella GDO ( Grande Distribuzione Organizzata ) nato
nei primi anni ’70 del secolo scorso è il codice bidimensionale chiamato QR
Code ( acronimo di Quick response ) introdotto dalla compagnia giapponese Denso
Wave nel 1994. Se il QR Code si presenta in Usa e Giappone come una realtà
consolidata e presente in quasi tutti i settori merceologici, in Italia inizia
timidamente a diffondersi qualche anno fa come nuovo strumento di comunicazione
pubblicitario a basso costo.
Il consumatore per fruire del capitale
informativo relativo al prodotto che presenta il codice in etichetta dovrà con
il proprio cellulare smartphone, dotato di connessione internet attiva, fotocamera
e un’ applicazione per la lettura,
inquadrare il QR Code e attendere qualche secondo sino all’apertura della
pagina web ospitante le nozioni che si sono volute rendere disponibili.
La tecnologia
RFID (Radio Frequency IDentification)
invece, grazie a dei segnali a radio frequenza, permette l’ identificazione a distanza di più
oggetti e/o animali tenendo traccia della movimentazione lungo tutta la
filiera. Nello specifico il sistema di lettura
(reader) riconosce ed identifica il
prodotto attraverso un codice unico contenuto all’interno dell’etichetta
elettronica (tag) cui sono abbinate
informazioni contenute all’interno di un database.
La tecnologia RFID garantisce non solo una maggiore efficienza in termini di
gestione della logistica ma risulta essere anche un efficace strumento di lotta
alla contraffazione data la sua capacità nel fornire informazioni relative al
prodotto.
Questi sistemi inseriti nelle etichette di prodotti
contribuiscono a creare valore e a divulgare informazioni che altrimenti
rimarrebbero ignote al consumatore agevolando cosi la scelta del prodotto in fase di acquisto.
Materiali e
metodi:
Nel corso della 45° edizione del
Vinitaly di Verona a fianco all’indiscusso protagonista della manifestazione,
il vino, la tecnologia e i suoi applicativi sono stati in grado di intrattenere
visitatori e gli operatori stessi del
settore. La Camera di Commercio oltre a promuovere e valorizzare le produzioni
della provincia torinese ha colto l’occasione per presentare il progetto:
“Etichetta intelligente”. Stampato sul retro delle etichette delle bottiglie di
vino presenti allo stand dell’Enoteca regionale della provincia di Torino, il
QR Code consentiva l’accesso a tutta una serie di informazioni che spaziavano
dalle peculiarità e caratteristiche delle migliori realtà produttive del
Piemonte alla descrizione dell’intero territorio circostante l’area produttiva
con lo scopo di comunicare integralmente favorendo i diversi attori coinvolti
in un territorio dal punto di vista sia commerciale che turistico. Questa
iniziativa, svolta in collaborazione con Torino Wireless aveva e ha come scopo
quello di far avvicinare in modo più interattivo il pubblico al mondo del vino
grazie all’uso della tecnologia, consentendo poi ai produttori di usufruire di
un nuovo metodo di comunicazione immediato, economico ed efficace che necessita
come condizione solo quella di possedere uno smartphone con l’accesso alla rete
Internet.
Durante la manifestazione la Camera di
Commercio di Torino, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze
merceologiche della facoltà di Economia dell’Università di Torino, ha
somministrato due questionari destinati rispettivamente alle aziende
vitivinicole e agli operatori del settore vinicolo. Il lavoro è stato
realizzato con lo scopo di misurare la percezione delle etichette intelligenti
nonché l’approccio verso le stesse da parte dei soggetti sopraindicati presenti al Vinitaly come ulteriore strumento
d’informazione nel settore agroalimentare.
Nell’arco dei cinque giorni sono state
svolte 287 interviste di cui 228 ad aziende vitivinicole e 59 agli operatori
del settore (degustatori, bar, ristoranti, produttori di attrezzature, stampa
enoteche , wine bars,etc.) e tutti i
questionari sono stati somministrati in forma cartacea o mediante l’uso
di un tablet.
Nel corso dell’indagine si è deciso di analizzare
più specificamente le percezioni della regione Piemonte intervistando un
campione complessivo di 108 aziende.
In linea più generale l’indagine è stata
svolta principalmente nei padiglioni del nord Italia (Lombardia, Trentino Alto
Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Toscana). Il padiglione della regione
Sicilia invece si proponeva con un
allestimento tailor made, diversificato,
interamente focalizzato sul QR Code con lo scopo ultimo di incentivare
l’introduzione, attraverso workshop e conferenze, del codice bidimensionale in
etichetta. Allo stesso modo tutti gli stand dei produttori lombardi ospitavano
il quadratino intelligente grazie al lavoro svolto congiuntamente da tutte le
Camere di commercio delle province produttive anch’esse attive nella diffusione
del QR code.
L’indagine è stata svolta nell’80% dei
casi circa mediante un’intervista guidata resa necessaria dall’immediata percezione di un livello contenuto di
conoscenza posseduto dagli intervistati riguardante il funzionamento del QR
Code. Il momento dell’intervista ha assunto quindi una doppia valenza trasformandosi
in una sorta di formazione sui codici bidimensionali ai produttori unita alla raccolta di informazioni importanti per poter
comprendere il trend evolutivo di un fenomeno e le sue possibili fasi di
sviluppo.
Risultati:
Le prime domande dell’indagine vertevano sulla conoscenza del codice a barre e sul sistema di trasmissione a onde radio RFID. Il 90.2% del campione ,pari a 207 individui, ha dichiarato di conoscere il Codice a Barre Bidimensionale mentre il 9.2% ( 21 soggetti ) non ne aveva mai sentito parlare.
Tra le opzioni proposte per definire i codici a barre e l’RFID si è rilevato che la maggior parte degli
intervistati (165) ha scelto: “Strumento per aumentare la diffusione delle
informazioni “ pari 73 % . Per
quanto riguarda l’RFID invece i numeri sorprendono maggiormente e giustificano
la costante attenzione rivolta alla ricerca come valido strumento di analisi.
Entrando
nel cuore della ricerca i primi risultati chiave che ci consentono di azzardare
delle considerazioni giungono dalle risposte a domande : “Ha mai visto il QR
Code?”, “ “Dove lo ha visto?” L’81% del campione (183 soggetti) a fronte di un 18% (42 soggetti) ha dichiarato di aver visto il
codice QR prima del Vinitaly e nello specifico:
il 5% degli intervistati lo ha
visto durante il Vinitaly su prodotti vitivinicoli. Il 9% , prima del Vinitaly
su prodotti vitivinicoli, il 16% in alcuni stand della fiera e il 49% prima del Vinitaly su prodotti non
vitivinicoli.
Il fatto che quasi la
metà del campione abbia visto il QR code (49%) prima del Vinitaly non implica
la conoscenza dello stesso e il suo funzionamento. I produttori sono stati poi
chiamati a indicare 3 motivi per inserire il QR Code in etichetta. In questo
contesto per coloro che non conoscevano il funzionamento del codice è risultato
più difficile fornire delle motivazioni.
Le 2 motivazioni
maggiormente scelte sono state come da grafico, : “Strumento innovativo
per la competizione”(131) e“ Permette un
facile accesso alle informazioni (124). A seguire in ordine decrescente:
“Supporta la rintracciabilità del prodotto”(42).
Il minor numero di
preferenze date alle altre motivazioni sembrerebbe delineare scenari futuri
negativi essendo il QR Code strumento ad uso volontario e non imposto da norme.
Tuttavia i risultati pervenuti dalla domanda:
“Quali informazioni renderebbe disponibili con il QR Code ?” posta successivamente
confermano l’alacrità dei produttori nel voler fornire informazioni riguardanti
l’origine, trasparenza sul processo produttivo, la garanzia sull’uso di materie
prime di qualità e l’autenticità del prodotto. Nello specifico le 3
informazioni che maggiormente si vorrebbero fornire riguardano per 136
produttori le fasi del processo
produttivo dal campo alla tavola,
seguite per 118 dall’origine (della materia prima / prodotto finito),
per 110 le caratteristiche peculiari del vino e informazioni sui vigneti per
79.
Non sono tuttavia da sottovalutare i dati inerenti le altre risposte che confermano come i produttori non rinuncino in primis a dare informazioni sul loro vino, (origine, autenticità) e che ritengano altresì importante promuoverlo con nozioni su caratteristiche del territorio, ubicazione della loro vigna e le sue peculiarità per convincere il consumatore con una ragione in più ad avvicinarsi al proprio prodotto. È interessante osservare come siano pervenute 15 scelte per le “Informazioni promozionali” intese come informazioni su sconti sui prezzi di vendita o offerte e coupon. Durante il corso della rilevazione sono state chieste delucidazioni aggiuntive in merito alle risposte fornite e nella maggior parte dei casi sono emersi due concetti. In primo luogo i produttori stessi sono consapevoli che nel mercato vitivinicolo il consumatore più “preparato” non usa la sola variabile prezzo per giudicare il vino a differenza dei consumatori che acquistano il vino presso gli esercizi della GDO e un secondo aspetto riguarda il quantitativo importante di bottiglie che viene, in linea generale, esportato all’estero o venduto a grossisti da parte delle aziende vinicole. L’andare a indicare il prezzo di vendita finale della bottiglia all’interno del QR Code, che risulterebbe quindi fruibile istantaneamente in qualsiasi luogo, dal ristorante all’enoteca, comporterebbe non pochi problemi all’intera filiera distributiva commerciale.
Dall’ultima fase del questionario si estrapolano dati interessanti e utili per delineare lo scenario
del codice QR Code nel settore vinicolo. Il 50% dei produttori che hanno
partecipato all’indagine sono intenzionati a introdurre il quadrato
intelligente in etichetta a differenza di un
19%.
A sorprendere è il numero 8, % riguardante quei
produttori che già usano il QR Code a fronte di un 22% che non sa ancora se ne prevede
l’introduzione giustificandosi definendosi scrupolosi e in attesa delle mosse
dei competitors, reazioni dei consumatori, velocità di diffusione del QR Code
nel settore vinicolo nonché dell'evoluzione del fenomeno. Infine il rimanente 1% non ha risposto alla
domanda.
Sempre in
quest’ultima domanda è stato chiesto di motivare la scelta di non voler
trasformare la propria etichetta in una intelligente. Tra questi il 12.29%, non
ha risposto, il 2.63%, ha scelto l’opzione:” Non conveniente”, il 2.19%, :”La
produzione è limitata” e meno dell’1% : “ Bassa diffusione” e per : “ Elevati
costi”.
Si è percepito un timore dei produttori di essere associati,
una volta introdotto il QR Code, a un prodotto commerciale di massa per la GDO
e non, viceversa, di prestigio, qualità o ricercato.
L’interrogativo sul costo poi si è presentato nella quasi totalità delle
interviste svolte. Venuti a conoscenza
del fatto che se le informazioni che si vogliono fornire ai consumatori non
sono dense di contenuti multimediali accompagnate da video e immagini è
possibile creare il Qr Code gratuitamente grazie a numerosi programmi presenti
in Internet in grato di generare i codici. Al contrario un produttore che crede
di poter attrae nuovi target di clienti grazie all’idea di un’etichetta
intelligente bisognerà che si affidi a menti esperte di agenzie di
comunicazione esterne che forniscono questo tipo di servizio. I 113 produttori
interessati all’introduzione del QR Code hanno indicato una tempistica.
Considerazioni finali:
Le soluzioni ICT presentate e supportate dalla Camera di
commercio di Torino, rivelano concreti sbocchi e sviluppi grazie alla presenza
di etichette intelligenti sui prodotti. Per i consumatori sarebbe finalmente
possibile avere in mobilità la possibilità di leggere una vera e propria carta
di identità del prodotto che si vuole acquistare accompagnato da una novità che
già da sola rende affascinante l’uso e l’approccio di queste tecnologie. Basti
pensare al cambiamento avuto negli ultimi cinque anni da parte del consumatore. Ci si è trasformati ed evoluti a
seguito di una crescente esigenza di dover e voler essere sempre più partecipi ed
informati sui processi produttivi prima di procedere all’acquisto. Il
consumatore moderno non si vuole più sentire un semplice fruitore passivo
investito da una miriade di informazioni, ed ecco che la tecnologia, come il QR
Code, si presenta come valido strumento per appagare e soddisfare i diversi
metri di giudizio dei futuri fruitori.
In questo contesto è da notare come i produttori hanno invece la possibilità di
dare un valore aggiunto al proprio prodotto valorizzando il proprio sistema di
tracciabilità garantendone l’autenticità e ,non ultimo, contribuendo alla
“lotta ai falsi”, vera piaga del settore agroalimentare.
Le indagini svolte al Vinitaly presso le aziende
produttrici di vino ed operatori del settore evidenziano quale potrebbe essere
l’evoluzione ed il successo di tali strumenti sulla base dell’interesse
suscitato in primis tra gli intervistati e non da meno sui potenziali fruitori
come strumento in più per agevolare la scelta d’acquisto.
La meta circa del
campione intervistato ha dichiarato di voler introdurre il QR Code in etichetta a lungo termine e,
pur non considerandolo rilevante ai fini dell’acquisto, la sensazione percepita
è quella di uno strumento innovativo in grado di catturare l’attenzione del
consumatore avvicinandolo al prodotto.
L’ evoluzione del mercato mobile in Italia potrebbe
facilitare l’accesso in modo diretto e personale alle informazioni relative
alle caratteristiche peculiari del prodotto semplificando cosi la fase di
ricerca del prodotto migliore.
Le attività della Camera di commercio di Torino e non sono molto
importanti e già si avvalgono della collaborazione di numerosi partner svolgendo in sinergia un lavoro che ha come
scopo ultimo di innescare azioni di promozione di un intero territorio utile soprattutto
ad accrescere e migliorare l’immagine
dell’Italia ,nello specifico la provincia torinese, all’estero dove il QR Code
è quasi una realtà superata dato l’elevato numero di applicativi presenti.
very very nice!!!
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