Blue Hour: la Tequila che nasce in un orizzonte lunare, senza tempo

Messico - da Guadalajara  a Puerta Vallarta 

In Messico, il luogo al centro della Luna – come qui viene definito - si vedono gli effetti di questo satellite naturale composto, secondo la Teoria dell'Impatto Gigante dallo stesso manto del nostro mondo, ma privo degli elementi più leggeri. Un legame inarrestabile che illumina il blu del mare che si trasforma in un faro notturno, di un colore brillante di potenza tale da raggiungere i fondali marini più profondi, per arrivare oltre l'abisso, al centro della Terra.

Intro extra-terrestre, lunga e strana che ricorda quella musicale dei Depeche Mode in “Strange love”.


Or dunque superando ogni orizzonte della superficie terrestre troviamo le radici profonde di un prodotto locale che prende il nome, forse, dalla città dall'alto numero di distillerie, Tequila. Fino a ieri Messico era sinonimo di Maya, di sole, di sombrero, di fiesta e spiagge, ad oggi si aggiunge un luogo-incubatore mastro, padre di un grande spirit elaborato a partire dall’agave o meglio, dalla sua piña: la parte fredda, interna, sensibile e pura, il cuore del Tequila. Il sorso è robusto, diretto, poi dolce, poi morbido, nudo perché spogliato delle sue foglie protettive: lame dure e taglienti.



Solo con un viaggio ruspante ai limiti del sonno, da non capire se il buio è notturno o diurno si possono apprezzare le cose semplici, reali nonché i tratti umani e sinceri – spina dorsale di chi guida un’ azienda - che in questo caso sono il DNA di una passione e coinvolgimento inaspettati per un luogo in cui fermentate e distillate le idee, si è ottenuto il/la Tequila.
La Hora Azul oltre ad esser un marchio della Società canadese, Don Good Tequila, è il nome scelto per un distillato qui scoperto, assaggiato raw e mixato, che rimane un simbolo, un'icona anche per i palati più maturi.



“Anche un orologio rotto segna l’ora giusta due volte al giorno” e qui nella zona di Jalisco, una delle più vocate in cui è concessa la produzione di Tequila, "La Hora Azul" è il momento che sugella l’unione di forze lunari, di poteri cosmici in cui i lenti movimenti terrestri influenzati dall’energia del satellite, penetrano dolcemente nel terreno, stimolando e rinforzando la crescita dell’agave, guarda caso, blu.


Per parlare della versione Blanco, l' indiscussa base di freschi Margarita ci si tuffa nel Pacifico, facendo snorkeling si è accarezzati dalle onde che  riportano alla mente quelle delle foglie dell'agave che orlano l’orizzonte, come in un quadro di Van Gogh o meglio un “gira pagina” di Klein Blue in cui ogni  singolo pigmento concorre alla luminosità, ad aggregare, per fattori non solo estetico, ma anche qualitativo e concettuale; nonostante gli intoppi chimici embrionali si arriva alla scelta di un’ autonomia,  dell’essere un qualcosa di unico e puro, monocolore, un 100%, frutto dell' Io.



Nelle Tequila La Hora Azul si ritrovano la stessa esigenza e voglia di individualità, uno spirit bramoso di esser considerato come un Super Premium che eccelle non solo in una solitaria tinta, ma anche in sfumature diverse legate da uno stesso stile che ricordano di essere solo e semplicemente l’incontro tra cielo e terra in un tramonto, in un’alba da assaporare tali e quali o miscelate com lime, arancia o cetriolo per cocktail dal gusto reposado o añejo, riposati o invecchiati.
Dopo il filosofare è tempo dei tecnicismi ossia, prima di essere Tequila il liquido che si ottiene, l'aguamiel, è la conseguenza della cottura delle pine in antichi forni a vapore per conservarne meglio aromi e freschezza, raccolte al raggiungimento del peso che varia dai 30 ai 40 kg all’età di 7, 8 anni.
Un valore aggiunto è la scelta di approvvigionarsi da 300 farmers locali diventando così un supporto economico che crea una rete sociale che lavora per uno stesso obiettivo.
L’aguamiel è composto per il 25%  da zucchero e una volta fermentato subisce una doppia distillazione discontinua - un giro intorno al sole e alla luna – ed  una volta tagliata al giusta grado, la Blanco è pronta al consumo viceversa con l'affinamento in botti americane si ottengono le tipologie Reposado (6 mesi) e Añejo (22 mesi).


A rendere Premium e Super  questa Tequila è la materia prima, l' agave “blu”, come detto, 100% da agricoltura biologica coltivata su terreni vulcanici.
Con scavo polemico poi si nota che nella tipologia Mixto è prevista l'aggiunta al liquido in fermentazione di altre sostanze zuccherine e che - disciplinare recit - per esser chiamato Tequila basta il solo un 51% di agave blu.
Passando al vestito, il packaging, si è davanti al risultato di uno studio di oltre 18 mesi che fotografa ed imbottiglia  il terroir in un prezioso contenitore di vetro, puro come un diamante, sfumato del colore de La Hora Azul, ora blu, la cui chiusura è stretta in un nastro di seta. Questo blu sfumato, ricercato in un effetto fusion è continuità, una contaminazione di vite: la notte che diventa giorno e viceversa.


Come per il pregiato vetro anche il disegno e l'intero concept nascono a Guadalajara. Posando gli occhi sulla bottiglia questi seguono i due serpenti intrecciati presenti in facciata voluti per richiamare il simbolo dell’infinito, necessario per presentare una Tequila senza un tempo, da concedersi in qualsiasi momento. Quello stesso tempo che sembra non passare quando si cammina per le vie di Tequila o dei micro villaggi della zona di Jalisco, circondati da movimenti lenti di uomini che incontrano i sorrisi dei bambini che rientrano da scuola colorando marciapiedi solari.

Bere Tequila La Hora Azul – Blue Hour significa perdersi in un orizzonte,  sempre blu, come finisce il sole inizia la notte, la Luna tiene il tempo, l’agave cresce ed esercita il suo campo magnetico.


Distribuite in esclusiva da Sagna S.p.A.


Commenti

Post più popolari