Imbottigliati a Gattinara

Gattinara - Azienda Travaglini 


Conclusa la prima edizione del Festival del giornalismo alimentare organizzato presso l’elegante complesso della Cavallerizza Reale nel centro della città di Torino, è tempo di raccontare uno degli eventi Off della manifestazione che ha visto coinvolti numerosi giornalisti e comunicatori del settore agroalimentare italiano. Si precisa che l’obiettivo della tre giorni di workshop e seminari presentati da esperti nazionali ed internazionali, era quello di affrontare le tematiche della sicurezza alimentare, della biodiversità e stili di vita.


Imbottigliati in collina” il  press tour  pianificato nel vercellese aveva come tappa la visita alla Cantina Travaglini, il papà del vino Gattinara. Questa DOCG vercellese deve il suo successo e nome a  Giancarlo Travaglini che già nel 1958 si trasformo in artista oltre che produttore vinicolo. Negli anni ’60 conquistò il mercato americano con un opera d’arte, una bottiglia con una forma particolare che consente di trattenere un’eventuale sedimento naturale che si può formare in un vino come il Gattinara nel tempo. Il colore molto scuro poi della bottiglia è perfettamente studiato per garantire un’ottima conservazione ed invecchiamento del vino in cantina.
Doverosa era questa premessa, tutta dedicata alla celebre intuizione di marketing, la bottiglia storta, oggi esposta al MoMa (Museum of Modern Art) di New York, un orgoglio per l’Italia e per il Piemonte.

L’azienda Travaglini è oggi condotta dalla figlia di Giancarlo, Cinzia e l’enologo e marito Massimo. Situata nel cuore di Gattinara è la realtà che vanta la maggior parte di superficie vitata nella zona quasi un Monopole, se si vuole usare un termine geo-sensoriale, comparativo al sistema di classificazione francese.

I 44 ettari di proprietà della azienda sono praticamente tutti destinati alla produzione di uve nebbiolo dalle quali si ottengono vini di grande corpo e acidità.
I suoli in questa parte del Piemonte sono prevalentemente rocciosi per via della presenza di sedimenti del vicino Monte Rosa. Ed ecco che non ci si deve stupire se si ritroveranno  graniti, porfidi ed abbondanti minerali di ferro che conferiscono livelli elevati di acidità con scarso contenuto di calcio e magnesio il che, tradotto in vino, significa meno corpo ma più longevità.
Questa è la base terrestre su cui nasce il vino Gattinara, una delle DOCG piemontesi che meriterebbe certamente un’attenzione più attenta da parte della critica e dai consumatori visti i suoi profili unici e caratteristici di questo luogo. 


Le vigne hanno età eterogenea, da  6-10 anni per quelle giovani a 45 anni per quelle più vecchie. Da queste ultime la resa è di 40 quintali per ettaro perché “se si vuole la qualità, quello è ciò che puoi chiedere ad una pianta agè“ come dice Massimo. La produzione totale annua si attesta intorno alle 180.000 bottiglie, destinate per il 60% all’estero. 
Il Gattinara DOCG, secondo il disciplinare di produzione prevede quattro anni di invecchiamento di cui due almeno in botte. 
Alla Travaglini si decide di far riposare per ulteriore anno il vino in bottiglia prima di essere immesso nel mercato. La tipologia di legno impiegato per l'affinamento spazia dalle botti di Slavonia alle barrique bordolesi e piéce borgognone. Per disegnare lo stile Travaglini, la scelta del tipo di botte e la durata di permanenza del vino in esse non sono lasciate al caso al contrario son ben studiate per ingentilire i rigidi tannini quanto basta a lasciarli liberi di esprimere la loro forza e non arginare il profumo e il gusto alla sola dolcezza ed aromi boisé.

I vini in degustazione:


- Gattinara DOCG 2010 : nebbiolo 100%, 13,5% vol definito come il base, dopo un periodo di affinamento di 3 anni di cui 2 in botti di rovere di Slavonia e uno e mezzo in bottiglia si palesa con un colore rosso rubino trasparente con accenni granati.  Profumi rocciosi, profondi, eterei. Le note fruttate sono coperte da quelle vegetali, di foglia di pomodoro ed asparago. Un vino certamente giovane ancora scomposto con un’acidità spiccata.
Il tannino marca la sua presenza ed affonda nel palato in un finale in cui la dolcezza del succo alza la mano e dice: " ci sono anche io".


- Gattinara DOCG 2010 Tre vigne: nebbiolo 100%, 13,5% vol è un vino figlio della selezione di tre vigne storiche dell’azienda, quelle con più esperienza e maturità. In questo Gattinara il 30% del vino viene fatto affinare in barrique (nuove o di 3°-4° passaggio) per 10 mesi e i restanti 30 in botti di rovere di Slavonia.
Il colore è un bel rosso rubino spesso ed elegante. I profumi richiamano la confettura di mora, di cioccolato e di caffellatte. La bocca è permeata dall’eleganza e da una rotondità ed astringenza felpate. La beva è facile e precisa. Una versione di Gattinara più femminile adatta ad un palato esoso che non ama le attese e gli spigoli.

- Gattinara DOCG 2010 Riserva: 100% nebbiolo 13,5 % vol. In questo vino la selezione delle uve e la resa sono portate all’estremo. Il colore è rubino tendente al granato. Profumi intensi di mora cotta, petali di rosa e di liquirizia. In bocca il gusto è marcato dall’acidità con il tannino a martellare incessantemente. Un vino prodotto in una grande annata che promette di diventare più spesso e bilanciato mostrando l’ acidità e gli angoli nelle giuste proporzioni. 





- il Sogno 2010: nebbiolo 100% 15.5% vol. Questo vino è prodotto a partire da uve surmature di Nebbiolo raccolte nella prima settimana di ottobre e lasciate appassire per 100 giorni circa sui graticci. Il sogno è quello di Giancarlo Travaglini, scomparso prima di veder questo vino compiuto. Il colore è rosso rubino carico. Il naso, dolce e balsamico, preannuncia la  cremosità apportata dalla polpa dei frutti rossi. In bocca è avvolgente e morbido adatto a secondi piatti grassi e di formaggi.


La giornata ultima sotto la pioggia, con lo sguardo a perdersi nel grigio della nebbia. Mentre le vigne si idratano, Travaglini pensa al suo prossimo Gattinara, a come imbottigliare la sua natura, le sue rocce, i suoi sali, la sua essenza.

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