#Cacciabarolo: questioni di Vinum

1 Maggio 2014 - Alba

In questi giorni di pit stop vengo invitata ad una caccia al tesoro, ma non una qualsiasi, una che profuma di occasione curiosa e utile se si vuole scoprire la natura e la storia del cuore delle Langhe, tra cantine, borghi, musei, enoteche e belvedere! 
Il tutto è scrupolosamente organizzato da Turismo in Langa durante la 38° Fiera Nazionale dei vini di Langhe e Roero Vinum, nella giornata del 1 maggio. 





Il tempo è stupendo con un sole che dona così tanta luce da potersi specchiare nei calici dati insieme al kit da cacciatore al punto  di partenza della caccia al tesoro o forse meglio dire:"Barolo?!?". Al Centro Congressi di Alba temperatura e atmosfera sono quelle giuste, fresche, che caricano gli animi prima della partenza dei tantissimi partecipanti che formano un serpente tale da ricordare un trenino la notte di capodanno!
Venendo ai numeri, gli organizzatori confermeranno un totale di 90 squadre che per tutta la giornata si sono sfidate su e giù per le colline delle Langhe a colpi di quiz per raggiungere tutte le tappe della caccia al tesoro, suddivise in 3 differenti itinerari per non creare eventuali sovraffollamenti !




In un lampo mi sorge il dubbio che sarà venuto in mente a tutti i partecipanti come hanno letto la prima domanda...Se ci si perde o non si riesce a raggiungere il luogo corretto che cosa succede? Come nel noto programma tv,  "la chiamata a casa" è l'aiuto garantito, con ben più di 30 secondi a disposizione, per chiedere direttamente agli organizzatori dove si è finiti. Ore 11 scatta la partenza e giusto per farvi venire un po' di curiosità  vi svelerò qualche tappa della caccia.
Una delle location che ha ospitato i giovani cacciatori è stata la Cantina Cadia sulla collina di Roddi ornata da vigne e noccioleti dove la dolcissima Mariella offriva in degustazione le sue chicche tra le quali scelgo:






- Barbera d'Alba Palazzotto DOC 2008: 100 % di uva barbera affinate per più di un anno in botti di rovere francese è di un rosso rubino intensissimo che tende al violetta. Una vampata di rosa, lamponi e vaniglia. In bocca la fresca struttura mi accarezza il palato con retrogusti di liquirizia.












Altre tappe  che non posso non citare sono  la cantina Giacomo Borgogno e il Museo di cavatappi.




Quando arrivo in quest'ultimo i titolari sono  alle prese nello spiegare ai wine hunters i brevetti di spillatrici di champagne e strumenti smart usati, ancora oggi, per rimuovere i tappi di sughero che durante l'apertura si rompono...Strumenti accattivanti che lasciano di traverso e che mi fanno dire: "Già nel 1830 gli svizzeri ci degustavano lungo! ".










Ora di pranzo arriva e io, che già conosco i luoghi di destinazione, scelgo di dirigermi per la mia Wine Break presso le tenute di Fontanafredda: luogo storico-gustoso per concedersi un paio di Alta Langa nonché teatro, ai tempi dei Savoia, in cui la Bella Rosin scappava per raggiungere a Torino l'amante gioielliere.





È divertente osservare i cacciatori  invadere i 13 ettari del "Bosco dei Pensieri" intorno all'antico borgo e sede della tenuta composta oggi dalle strutture destinate  ai processi di vinificazione, degustazioni, ristoranti e wine shop. Mi tuffo anche io tra i filari delle vigne seguendo un percorso di pensieri  segnato da cartelli dalle note poetiche con citazioni di noti autori come: "Chi non beve vino ha un segreto da nascondere" (Baudelaire), "Bevo per rendere gli altri interessanti" (Hemingway), "La vita è troppo breve per bere vini mediocri" (Goethe).








Rientro alla base e mi concedo la degustazione del Brut Contessa Rosa Alta Langa 2008 Riserva: un metodo classico che mi ha rapita incuriosendomi per il coraggio dell'enologo che in questo vino si è lanciato in un vero e proprio esperimento inserendo nella liquer d'expedition una minima % di vino Barolo 1967, all'epoca ancora DOC!
Dopo 36 mesi sui lieviti questa cuvée composta da un 80% di uve Pinot Noir e 20 % di Chardonnay, si presenta di color giallo dorato dove al naso sentori di piccole fragoline rosse mature si alternano alle note di lieviti e di burro. La goccia dì Barolo inserita la si percepisce nelle punte di cioccolato e menta. L'entrata in bocca è enigmatica e precursore della immediata morbidezza. Un vino succoso e intenso  dalla struttura complessa, da comprendere e che non deve stupire nella sua limitata freschezza. 






Time up le lancette corrono e entro le 17.30, come da programma, bisogna raggiungere l'arrivo della caccia al tesoro a Novello. Si conclude degustando e testando le abilità olfattive dei cacciatori. Alla Bottega del Vino, viene chiesto di indovinare, tramite il solo esame olfattivo, quale di tre vini annusati è il Langhe Nascetta DOC. Un vitigno che considero vero retaggio storico e una riscoperta aromatica degli ultimi tempi, fine come l' uva Moscato dai sentori di frutta agrumata e tropicale dove  mango e mela surmatura, sono antesignani nel palato alla spiccata sapidità che caratterizza questa DOC.  





Con tutte le squadre arrivate in piazza per la premiazione vengono proposte degustazioni in compagnia di qualche produttore di Nascetta. Escamotage profumato e piacevole per ingannare l'attesa della correzione di tutti i questionari da parte dello staff Turismo in Langa e premiare la squadra vincitrice della caccia.
Sicuramente posso  dire che questa giornata intensa, che ha scosso le colline di Barolo, Serralunga e Novello è stata segnata dall' entusiasmo, sorrisi ed emozioni dei partecipanti e delle mie. 
Un'esperienza bella e divertente da ripetere anche in altre vallate!





Dalle colline DOP più rinomate di Italia vi rimando alla prossima #cacciabarolo:  risultato di storiche equazioni diVino.


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